Sono stato protagonista inconsapevole di un "tranello", o meglio un esperimento, messo in atto da un noto tabloid inglese, il Daily Express di Londra, che ha ben pensato di verificare in che modo si comportano alcuni ricercatori e sedicenti ufologi di fronte ad un presunto avvistamento UFO documentato con foto: che approccio hanno, quali argomentazioni offrono, quali analisi e che genere di ipotesi finale preferiscono far emergere.
La cosa è piuttosto sorprendente, se si tiene conto che il citato sito londinese si è sempre contraddistinto tra i principali promotori di fake, bufale e cospirazioni non solo in seno all'ufologia, ma abbracciando argomenti di ogni risma complottistica (politica, salute, ambiente). Ecco tutti i retroscena ed i risvolti di una storia a tratti esilarante, dalla quale si può apprendere una interessante lezione.
Occorre prima fare un passo indietro per meglio comprendere come si è giunti a questo divertente epilogo.
Forse non tutti sanno che la maggior parte degli UFO hoaxer (schedati anche qui) riescono a ricevere una così ampia visibilità grazie ai tabloid inglesi che rilanciano i loro casi (video e/o articoli) a loro volta condivisi sui social network, raggiungendo così una vasta platea di utenti. Ecco perchè noti canali e personaggi come Streetcap1, SecureTeam10, LookNowTv, UFOvni2012 e - il peggiore di tutti - Scott C. Waring li ritroviamo citati ovunque acquisendo immeritati consensi e visibilità.
Più volte, anche con l'aiuto del geniale Constantine - blogger e autore di UFO Theater - ho tentato di precisare alle diverse testate inglesi (via Facebook e Twitter) chi e cosa si nasconde dietro i suddetti personaggi ogni volta che le loro redazioni hanno pubblicato articoli in loro favore, facendo così circolare la bufala in ogni dove. Non va dimenticato che la maggior parte di questi siti inglesi campano proprio con tali espedienti, fin dal titolo della notizia che deve essere necessariamente d'impatto e con toni sensazionalistici.
Tra queste redazioni (Daily Mail, Mirror, Telegraph, Huff Post) un particolare riscontro l'ho ricevuto dal Daily Express che - in maniera del tutto inattesa e grazie al suo redattore Jon Austin (da me ammonito più volte su Twitter) - ha ritenuto utile bilanciare lo spazio fornito solitamente ai citati hoaxer, concedendo repliche e precisazioni anche a chi come me ha, tra i tanti interessi in ambito ufologico, quello di svelare cosa realmente si cela dietro l'ultimo "clamoroso" avvistamento UFO rilanciato dai soliti noti.
Ed è così che alcuni miei interventi vengono pubblicati sul Daily Express (qui, qui, qui e qui), senza che ne abbia mai fatto richiesta ma su libera iniziativa della redazione inglese di concerto con Jon Austin, che di volta in volta mi ha raggiunto via email o su Twitter per avere un parere sul singolo episodio in esame, tant'è che uno dei casi spiegati è stato rilanciato anche dal Sun. E' un risultato abbastanza incoraggiante se si considera che, come già sopra precisato, questi siti preferiscono dare al lettore ciò che lo stesso preferisce leggere: cazzate a iosa.
Proprio da uno dei contatti ricevuti da Jon Austin, è nata la divertente vicenda di cui sono stato vittima/protagonista insieme ad altri personaggi noti (o meno) nell'ambiente ufologico: Nick Pope, Scott C. Waring, Tony Topping e Nigel Watson.
Lo scorso 21 marzo, Austin mi ha spedito un'email chiedendo la mia opinione sulla natura di alcuni oggetti luminosi fotografati quella sera su Londra, da una finestra di alcuni uffici a nord del fiume Tamigi, verso il Tower Bridge:
Dopo alcune informazioni acquisite, la mia ipotesi sulla natura degli oggetti era chiara, non riuscendo a immaginare null'altro di diverso da luci di navigazione di aerei di linea, fornendo inoltre l'immagine visibile qui a lato per un avvistamento analogo.
La corrispondenza con Austin era terminata in quel modo, senza ottenere alcun altro riscontro né aggiornamenti sulla natura delle luci.
Quello che non sapevo e che ho appreso solo ieri pomeriggio dallo stesso articolista, è che le medesime immagini sono state inviate anche ad altri ufologi o sedicenti ricercatori (come sopra elencati), ai quali Austin ha richiesto un'opinione in merito all'origine di tali luci.
La parte più divertente è che fin dal principio, secondo quanto comunicatomi ieri da Austin, era ben nota la natura degli oggetti: erano difatti aerei, non svelati ai destinatari delle email per verificare in che modo avremmo analizzato il caso e con quali risultati. E' stato tutto spiegato in questo articolo.
Sembra quasi superfluo segnalare che le risposte fornite da un paio di loro sono davvero esilaranti, come quella del "cacciatore di UFO" Scott C. Waring che, una volta appresa la messa in scena, è l'unico - nel momento in cui concludo questo articolo - a non aver ancora risposto. Così si era espresso dopo aver esaminato le foto:
«It's not a helicopter and it is not a plane. It is not a drone, because it is much too big, it looks car sized.
No drone can do that. This has a high probability of being a UFO.
London is a city that has preserved hundreds of years of architectural marvels. The beauty of those old structures could easily draw the attention of aliens. They seem to be highly interested in learning about human history.»
Questo è ciò che è avvenuto tra alcuni referenti dell'ufologia internazionale, di cui sono stato un involontario testimone.
Ma vi immaginate cosa sarebbe successo se lo stesso esperimento fosse stato concepito e condotto da una redazione giornalistica italiana, interessata a valutare il grado di preparazione di sedicenti ricercatori indipendenti e ufologi appartenenti ad associazioni come il CUFOM, il CUN o Segnidalcielo?