È abbastanza risaputo che certa stampa italiana utilizza i media inglesi per la pubblicazione degli articoli: a volte per trarne spunto; in molte altre occasioni li copiano spudoratamente, traducendoli alla buona con un banale traduttore online, non preoccupandosi minimamente di verificare l'esattezza dei contenuti e l'attendibilità della notizia pubblicata all'estero.
Il 10 aprile 2019 diversi quotidiani italiani, fidandosi del tabloid inglese Daily Express, hanno rilanciato una notizia secondo cui dalle telecamere della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sarebbero stati filmati (per l'ennesima volta) degli oggetti volanti anomali, degli UFO? Peccato che il video del presunto avvistamento fosse vecchio di almeno quattro anni, creato con l'ausilio della computer grafica.
Ecco in che modo è stato riproposto un vecchio fake.
Traendo fonte dall'articolo pubblicato il 9 aprile 2019 dal Daily Express (copia archiviata), diversi quotidiani italiani tra cui Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino e Leggo, hanno rilanciato la stessa notizia corredata da un video in cui due presunti oggetti volanti, dal comportamento alquanto anomalo, sarebbero stati filmati da una delle telecamere della Stazione Spaziale Internazionale durante una diretta. Più precisamente, riportando quanto pubblicato dai predetti quotidiani:
«Nel video pubblicato dalla Nasa, si vedono due oggetti attraversare l'orizzonte. Anne McClain e David Saint-Jacques erano impegnati a fare la loro prima escursione fuori dall'ISS.
Ma mentre la telecamera puntava la Terra e una parte della Stazione Spaziale, ecco apparire due oggetti bianchi nel cielo nero. Come sempre capita in questi casi, si sono scatenati i commenti più fantasiosi. Soprattutto quelli legati agli Ufo. Nessun commento ufficiale è arrivato dalla Nasa, impegnata ovviamente a deifinire i dettagli della missione dei due astronauti. »
Citando così i due astronauti, gli articoli fanno chiaramente intendere che si tratta di un video molto recente che riguarderebbe, difatti, la passeggiata spaziale effettuata proprio lo scorso 9 aprile dagli stessi astronauti dell'Agenzia Spaziale Canadese, come riportato dal giornalista Callum Hoare del Daily Express (fonte da cui tutto ha avuto inizio):
Cosa c'è di vero nella notizia riportata dalla stampa inglese e ricopiata pedissequamente da quella italiana? Nulla, si è trattato solo di una narrazione basata su un filmato vecchio di almeno quattro anni, pubblicato nel 2015 e che, pertanto, non ha niente a che fare con la passeggiata spaziale effettuata qualche giorno fa dai menzionati astronauti.
Come faccio a saperlo? Da diversi anni, da quando ho cominciato ad interessarmi "pubblicamente" del fenomeno UFO, tengo d'occhio i principali canali YouTube da cui nascono svariati filmati che diventano virali in breve tempo, la maggior parte dei quali creati anche con l'ausilio della CGI (computer grafica). Le immagini condivise dal Daily Express non mi erano affatto nuove, ricordavo di averle già viste e, dando una veloce occhiata su YouTube, ho individuato l'autore del video incriminato, è il canale Alien Planet, già protagonista di numerosi fake:
Come è facilmente riscontrabile, il video di Alien Planet venne pubblicato il 18 settembre 2015 e, come fatto per tutti i suoi video (date una spulciata alla sua galleria video), categorizzò il prodotto in Film e Animazione, non omettendo il fatto che i presunti UFO erano solo un'opera digitale frutto della sua fantasia. Non c'è alcun dubbio che stiamo parlando dello stesso video: tra i tanti dettagli offerti dalle immagini, salta subito all'occhio anche la stessa formazione nuvolosa presente in entrambe le versioni del Daily Express e di Alien Planet.
In che modo, dunque, un fake è stato riproposto dai media a distanza di quattro anni? Secondo quanto riportato dal tabloid inglese, l'occhio di lince che avrebbe fatto caso ai presunti UFO sarebbe un tale di nome Will Ease che, attraverso il suo canale YouTube, avrebbe notato quelle anomalie durante la "recente diretta" della NASA: una menzogna bella e buona.
Ieri ho provato anche a segnalare la bufala, via Twitter (link; link), ai quotidiani che si sono fatti facilmente ingannare, senza ricevere al momento alcun riscontro su una possibile rettifica. Contenti loro, forse un po' meno il corretto giornalismo.